Antonio Coppola

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Recensioni

  • I nuovi materiali di Antonio Coppola, a parte la formidabile e scrupolosa variazione compositiva, già a prima vista si impongono al lettore delle sue opere come un evento con cui bisogna fare i conti. Non ci si ritrova di fronte a un'ennesima forzata ed equivoca violenza di originalità a tutti i costi e alla infinita serie di trovate nella pittura corrente contemporanea, ma a una impostazione severa e austera dei motivi di fondo della nostra provenienza, che si può dimenticare, non scavalcare perché, prima o poi, torneremo a incontrarla come un macigno sulla nostra cattiva coscienza.

Domenico Rea

 

  • (...) Una girandola di colori a rivelarci, come per incanto, la vita segreta di un uomo, renderci partecipi della sua verità, del suo essere. Virtualmente, in un divenire inesauribile e continuo, alla ricerca di esprimere se stesso ed in sé parte di noi...

Elio Mercuri

 

  • ...in questa tessitura uniforme, dove il colore nelle sue vibrazioni timbriche evidenzia l'assenza della realtà esterna, l'autore ci prospetta una visione nuova del reale per una luminosità cromatica che è inscritta su tutta la superficie del legno e che ci porta ad una più evidente comprensione delle capacità espressive del colore da intendersi nel suo rapporto do forma...

Ciro Ruju

 

  • Un'opera che incuriosisce, che si può toccare con mano, che dà emozioni, Antonio Coppola dialoga così con l'universo che lo circonda. Un universo fatto di oggetti consumati nel tempo, recuperati e riordinati secondo una precisa identità che si fa poesia. L'artista narra la sua personale favola dell'arte attraverso un percorso che lo porta a frugare tra reperti antichi e suggestivi forse dimenticati. Antonio Coppola è pittore che rimescola con gli oggetti e negli oggetti ritrovati la sua stessa storia, la storia di un uomo mediterraneo ricco di umori; gli umori delle radici dove la terra coglie e cura le vite che verranno.

Mario Trufelli

 

  • ...certamente ci troviamo molto distanti dal concetto culturale dell'Informale o di tutti quegli elementi delle Avanguardie, che hanno formulato l'ipotesi dell'arte come segno del già Vissuto...

Nicola Scontrino

 

  • ...La chance di Coppola è tutta in raccordo discreto, colloquiale col mondo vissuto ogni giorno. Egli indaga, ricostruisce, sonda, prova, sperimenta, afferma, si contraddice, si interroga: in tal modo riesce a mettersi in sintonia con le forme e i modi dell'arte di oggi, con limpida coerenza intellettuale. Conoscendo e usando con consumata perizia gli strumenti del proprio mestiere, attento alle figure dell'immaginario del nostro tempo, che giunge fino alle porte del suo laboratorio, ma diffidando di certe eccessive "fughe in avanti", Coppola ha fermato in queste sue opere recenti un mondo di eventi, di oggetti, di stupore, di meraviglia. Il tutto è come sospeso in una poetica delle cose, non "eloquente" quasi muta, scarna, del tutto essenziale.

Aldo Trione

 

  • ...l'organizzazione metrica nella pittura di Antonio Coppola è la prima a rivelarsi all'istante tra le componenti del processo di chiarificazione per una realtà assoluta, originaria di nuove realtà raccontate e più appariscenti. Le rimanenti seguono l'una dopo l'altra, allorquando il perfezionamento, la gamma degli elementi, la funzione d'insieme dei singoli esternano il purismo delle forze di una definita, germinale situazione. Non per questo l'emozione che procuri la prima sia meno avvertita delle seconde; ché quella rimane - quali che siano i richiami a termini più precisi e a condizioni più avvicinanti - la più autentica e la più disciplinata; per questo più avvertibile negli assalti di una informazione più vera e più simbolica per il discernimento tra l'interno e l'esterno, l'autentico e il falso, l'idea e la forma che contamina, con punte estreme ed opposte del percepire e del configurare...

Mario Maiorino

 

  • ...in generale tutte le opere di Antonio Coppola, pur nella notevole varietà dei toni espressivi, posseggono una comune visura di monumentalità, derivante dalla presenza di situazioni spaziali mai confuse e affollate, ma svolte sempre con larghi e pacati intervalli, come quelli che scandiscono il ritmo della vita dei campi, cui indubbiamente rimanda l'arte di Coppola. Da questo sfondo di un'arcaica e a tratti persino mitica civiltà rurale, emerge l'idea della natura come elemento primigenio e, perciò, riferimento ineliminabile per una convicenza umana che voglia davvero uscire dal delirante segno di onnipotenza tecnologica. Ma nella pittura di Coppola non c'è alcun accenno polemico. E neppure c'è intenzione di produrre pretenziose indagini antropologiche sui reperti, antichi e recenti, del mondo contadino. C'è, al contrario, un'attenzione sensibilissima e, direi affettuosa, verso questi oggetti che l'artista va raccogliendo, perché in essi avverte un'estrema testimonianza di vita che chiede di essere protetta e salvata. Egli sa, però, che la salvezza che può venire dall'arte è in realtà quella di un'avventurosa vicenda di morte e di trasfigurazione. Una salvezza affidata solo al tenue filo della rievocazione lirica, che può talvolta attraversare miracolosamente i labirinti della memoria e della fantasia per irportare alla luce uno splendido frammento d'immagine.

Vitaliano Corbi

 

  • (...) Il maestro Coppola risente in pieno del peso dell'arte come responsabilità di trattare contenuti sicuramente d'avanguardia ma che, pur tuttavia, non disconoscono l'origine primordiale della materia sulla quale l'arte stessa si inerpica e prende forma.

Antonio Giunto

 

  • La necessità di approdare ad una sintesi fra materia, superficie e colore caratterizza i dipinti realizzati in questi ultimi anni da Antonio Coppola.

Massimo Bignardi

 
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